Antiquariato e Dipinti Antichi
Prima Sessione - 2023-09-25 15:00:00- dal lotto 1 al lotto 293Seconda Sessione - 2023-09-25 18:00:00- dal lotto 294 al lotto 389
Lotto 245
Maestro coevo al Mantegna attivo nel Meridione sec.XVI "Deposizione" tempera grassa
cm. 105x86
"L'opera apparteneva alla collezione Gismondi di San Remo e fu acquistata a Roma nel 1919 dalla nobildonna russa Anna Kutukova, futura moglie dell'avvocato e politico Paolo Manuel Gismondi in un magazzino accanto alla Chiesa di San Luigi dei francesi.
Tale indicazione di provenienza permette di identificare il dipinto in esame con l'opera pubblicata da Ferdinando Bologna nel 1956 nel contributo "Ricordo di un Cristo morto del Mantegna" in "Paragone, Arte" 1956 pagg.56 e 61, tav.37.
Secondo lo studioso, l'opera in esame sarebbe una copia fedele eseguita da un maestro di ambito meridionale della pittura di Andrea Mantegna raffigurante un Cristo Deposto realizzata per la Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, oggi perduta, ma nota attraverso le fonti.
Ferdinando Bologna, a dispetto dell'assoluta convinzione sull'autografia espressa dal proprietario, riteneva che l'opera fosse una copia di un maestro coevo a Mantegna e operante nel Meridione, in grado però di comprendere l'importanza e il pathos della nuova invenzione mantegnesca.
L'opera in esame è stata menzionata in molti studi sul Mantegna.
Opera notificata con decreto della Commissione Regionale della Liguria n.30 del 4 Maggio 2022
cm. 105x86
"L'opera apparteneva alla collezione Gismondi di San Remo e fu acquistata a Roma nel 1919 dalla nobildonna russa Anna Kutukova, futura moglie dell'avvocato e politico Paolo Manuel Gismondi in un magazzino accanto alla Chiesa di San Luigi dei francesi.
Tale indicazione di provenienza permette di identificare il dipinto in esame con l'opera pubblicata da Ferdinando Bologna nel 1956 nel contributo "Ricordo di un Cristo morto del Mantegna" in "Paragone, Arte" 1956 pagg.56 e 61, tav.37.
Secondo lo studioso, l'opera in esame sarebbe una copia fedele eseguita da un maestro di ambito meridionale della pittura di Andrea Mantegna raffigurante un Cristo Deposto realizzata per la Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, oggi perduta, ma nota attraverso le fonti.
Ferdinando Bologna, a dispetto dell'assoluta convinzione sull'autografia espressa dal proprietario, riteneva che l'opera fosse una copia di un maestro coevo a Mantegna e operante nel Meridione, in grado però di comprendere l'importanza e il pathos della nuova invenzione mantegnesca.
L'opera in esame è stata menzionata in molti studi sul Mantegna.
Opera notificata con decreto della Commissione Regionale della Liguria n.30 del 4 Maggio 2022
45000 €