Antiquariato e Quadri antichi

Prima Sessione - 2021-06-08 15:00:00- dal lotto 1 al lotto 200
Seconda Sessione - 2021-06-08 17:00:00- dal lotto 201 al lotto 335
Lotto 200
FRANCESCO ALBOTTO (1721-1753)
"Il Canal Grande con la Basilica della Salute" olio
cm. 97x61
" La veduta qui studiata e la cui immagine è riprodotta nella fotografia allegata, è opera di FRANCESCO ALBOTTO (Venezia 1721-1757), il famoso allievo e continuatore di Michele Marieschi (1710-1743), di cui sposò la vedova nel 1744. Entrato nella bottega del maestro in giovanissima età, Francesco Albotto andò a vivere nella stessa abitazione di Marieschi fino al momento del di lui matrimonio con Angela Fontana, avvenuto nel 1737. 
Dopo i recenti studi chiarificatori, tra i quali va ricordata la mostra da me curata presso il Museo Civico del Castello di Gorizia ("Marieschi tra Canaletto e Guardi", 1989), le opere pittoriche di Marieschi e di Albotto sono oggi agevolmente distinguibili dagli specialisti sulla base dei peculiari elementi stilistici, tecnici e cromatici. 
Rimasta a lungo nell'ombra, la figura di Francesco Albotto cominciò a delinearsi con certezza quando nel 1972 passò in vendita da Sotheby's a New York una veduta raffigurante "Il palazzo Ducale visto dal mare" che portava, al verso della tela originale, l'iscrizione "Francesco Albotto F. In Cale di Ca Loredan S. Luca". Segnalando l'importante ritrovamento, Rodolfo Pallucchini, in un articolo su "Arte Veneta" (1972), osservava che "il dipinto, indiscutibilmente di buon livello, documenta finalmente la maniera di dipingere di Francesco Albotto, evidentemente un discepolo molto vicino a Michele Marieschi tanto nell'impostazione prospettica (forse più libera di quella del maestro), quanto nella materia pittorica e nella configurazione delle macchiette". 
Il dipinto qui esaminato è iconograficamente corrispondente al dipinto di analogo soggetto facente parte della nota serie di dodici vedute veneziane conservate al Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. Questa serie, collocata nella seconda metà del Settecento nel palazzo di Capodimonte, di proprietà dei Farnese e attribuita prima a Canaletto, poi a Bellotto, indi a Marieschi, è stata restituita dallo scrivente a Francesco Albotto e datata intorno al 1745 in occasione della già citata mostra "Marieschi, tra Canaletto e Guardi" ( pp. 165 e segg.). Entrambe le tele sono a loro volta in evidente collegamento sia con dipinti autografi di Marieschi (tra cui quello da me pubblicato a pag. 140 del citato catalogo), sia con l'acquaforte di analogo soggetto incisa dallo stesso maestro facente parte della serie "Magnificentiores Selectioresque Urbis Venetiarum Prospectus", comprendente 21 vedute e pubblicata a Venezia nel 1741. Sono inoltre note varie versioni di Francesco Albotto raffiguranti la basilica della Salute caratterizzate da una identica impostazione prospettica e da leggere variazioni nella disposizione delle imbarcazioni (si vedano le figura nn. 226, 229, 230,231,234 del catalogo già citato). 
Il nostro dipinto presenta le caratteristiche tecniche e stilistiche dell'arte di Albotto, evidenziate dalla pennellata a grumi materici maculati che rende con naturalezza il trascolorare della luce sulle facciate delle architetture prospicienti la principale via d'acqua veneziana, solcata da numerose imbarcazioni. Le spigliate figure variamente atteggiate animano la veduta e contribuiscono a sottolineare la profondità dell'intelaiatura prospettica con la vivacità cromatica dell'abbigliamento. Il dipinto si caratterizza per la finezza di tocco, evidenziata dalla accurata resa della basilica in piena luce, per il morbido viraggio chiaroscurale e per la diffusa luminosità che fonde coerentemente le architetture con l'ampia porzione di cielo percorsa da nuvolette diafane. 
La veduta è databile , a mio parere, alla seconda metà degli anni quaranta del Settecento. sulla base delle peculiari caratteristiche cromatiche, tecniche e stilistiche. 
60000 €

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